Previp, la scelta giusta!
Perché aderire a Previp Cassa di Assistenza

L’adesione

La tutela operata dal sistema pubblico

Il Servizio Sanitario Nazionale è un istituto che ha il compito di erogare a tutti i cittadini un’assistenza sanitaria essenziale, prestata gratuitamente o tramite il pagamento di un ticket di importo differente in funzione della prestazione sostenuta. Per definire la parola “essenziale” si fa riferimento ai LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) stabiliti dalla legge costituzionale del 2001, molto distante nel tempo considerando l’evoluzione della popolazione italiana sia in termini anagrafici che di bisogni. In particolare, il decreto specifica tali prestazioni sulla base di tre livelli:

  1. l’assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro (tutela dagli effetti dell’inquinamento, dai rischi infortunistici negli ambienti di lavoro, tutela degli alimenti, profilassi delle malattie infettive, vaccinazioni e programmi di diagnosi precoce, ecc.…);
  2. l’assistenza distrettuale vale a dire le attività e i servizi sanitari e sociosanitari diffusi capillarmente sul territorio (farmacie, ambulatori, servizi consultoriali, case di cura per anziani e disabili, ecc….);
  3. l’assistenza ospedaliera (pronto soccorso, ricovero ordinario, day hospital e day surgery, ecc.…).

I tempi di attesa

Il problema principale del SSN non riguarda l’adeguatezza delle prestazioni erogate, ma risiede nel finanziamento insufficiente della spesa sanitaria, diretta conseguenza del cambiamento demografico della popolazione italiana: il progressivo aumento della speranza di vita, con un conseguente invecchiamento della popolazione, e l’incremento delle patologie degenerative hanno portato a un progressivo aumento della domanda decisamente più rapido rispetto allo sviluppo del sistema sanitario nazionale. Il risultato più evidente derivante da questo gap è il protrarsi dei tempi di attesa, da 7 a 15 mesi per alcuni interventi chirurgici, da 6 a 13 per degli esami di alta diagnostica 1.

Quando l’impatto dei costi conta meno della salute

Il problema delle liste di attesa peggiora esponenzialmente se si pensa ai costi che il cittadino deve sostenere, spesso considerati troppo elevati in proporzione alle tempistiche di attesa prospettate; soprattutto nell’ambito della salute, in cui il fattore temporale è capace di fare la differenza tra una prestazione efficace poiché sostenuta per tempo e un palliativo che può quindi solo rimediare a un aggravamento che non avrebbe dovuto esserci. Ad esempio, è emerso che per una risonanza magnetica al ginocchio nel pubblico il ticket ammonta a € 44 euro e 74 giorni di attesa, a fronte di un costo nel privato di 142 euro ma con soli 5 giorni di attesa 2.

Questo complessivo stato di insoddisfazione ha portato molte più cliniche e ambulatori privati a offrire visite specialistiche ed esami diagnostici a prezzi convenienti, aumentando i casi in cui la tariffa proposta è paragonabile al ticket, se non addirittura inferiore.

Riassumendo, il cittadino si trova spesso disposto a spendere complessivamente un po’ di più per beneficiare di prestazioni erogate più rapidamente, da uno specialista di fiducia e in orari conciliabili con la vita lavorativa.

Senza dimenticare la non autosufficienza e la tutela del nucleo familiare

Il fatto che l’Italia sia uno dei paesi più longevi d’Europa deve far riflettere affinché ogni cittadino e il proprio nucleo possano godere dignitosamente di questo protrarsi della speranza di vita. Dal momento che, con l’aumentare dell’età, cresce esponenzialmente il rischio di non autosufficienza è molto importante ragionare sulla necessità di tutelare se stessi e i propri familiari da questo rischio in quanto non solo compromette drasticamente lo stile di vita, ma comporta l’esborso di spese per le cure estremamente elevate. Basti pensare al fatto che il SSN garantisce, oltre a una serie di detrazioni fiscali, un assegno mensile di circa € 500, mentre le spese in media possono ammontare a € 1.500 al mese per una badante e superare € 3.000 al mese per una struttura privata di qualità.

Perché aderire a una Cassa di Assistenza

L’insoddisfazione nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale porta il cittadino a sostenere di tasca propria un contributo annuo aggiuntivo pari a circa € 2.000 per l’intero nucleo, di cui solo il 14% è coperto da forme di intermediazione sanitaria (polizze assicurative, fondi contrattuali o regionali, ecc.…), quando invece potrebbe essere rimborsata almeno la metà della spesa. La scarsa diffusione di forme sanitarie integrative non è solo una questione culturale, ma è fortemente influenzata da fattori come la tipologia di attività lavorativa svolta e dall’età dell’individuo. Se, infatti, è abbastanza probabile usufruire di una copertura assicurativa in caso di contratti da lavoro dipendente, è altrettanto evidente la scopertura per i lavoratori autonomi, per le persone fisiche e per i pensionati, categorie non tutelate dalla contrattazione collettiva di primo e di secondo livello. Le casse di assistenza come Previp si collocano proprio in questo contesto: rispondendo al principio di mutualità che le contraddistingue, consentono l’adesione, e il conseguente accesso a prestazioni integrative, tanto alle persone fisiche quanto alle persone giuridiche, con un’unica distinzione imposta a livello normativo: il trattamento fiscale, attualmente, prevede agevolazioni per le sole adesioni di natura collettiva (per conoscere i benefici fiscali derivanti dall’adesione a Previp per il tramite della tua azienda clicca qui).

Grazie al principio di mutualità, Previp stipula con le principali Compagnie di Assicurazione delle convenzioni tali da garantire agli associati livelli di servizio coerenti in termini di prestazioni erogate, a costi competitivi rispetto alla sottoscrizione della medesima polizza da parte del singolo senza la preventiva adesione alla Cassa.

 

 


1 Fonte: XXI Rapporto PiT Salute 2018
2 Fonte: Osservatorio sui tempi di attesa e sui costi delle prestazioni sanitarie nei Sistemi Sanitari Regionali – I Report C.R.E.A. Sanità.